La bellezza dei neologismi è insita nel loro creare istantaneamente descrizioni, piccole
fotografie mentali non necessariamente univoche o uguali per tutti, ma
caratterizzate tutte da questo esercizio teso a richiamare qualcosa, a
riportare ad altro, guadagnandoci in forza espressiva.
Protestantesima è una di queste parole, un femminile
inesistente che esplode sia per rimando al significato storico, quello al
maschile, sia per il significante, che sembra gridare orgogliosamente il suo essere
contro.
Così si presenta il terzo
lavoro, - dopo La dieta dell’Imperatrice e Ognuno di noi è un po’ Anticristo -
di Umberto Maria Giardini, con un titolo impetuoso e un’altrettanto surrealmente
onirica copertina.