Forse non essenzialmente io, ma io

La mia foto
Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

martedì 30 dicembre 2014

Prima di partire.

Scendere al Sud mi crea sempre un atavico malessere e poi un vago ma denso senso di contrizione, sia per i modi sia per le forme di vita di cui si sente parlare, in cui ci si può facilmente immergere fino a comprendere quanto vi si sia drammaticamente invischiati. Eppure stavolta è stato diverso, come se alla fine alla furia della mia mancanza di accettazione verso tutta questa palpabile, quasi ineluttabile, inerzia, vi si sia sostituita una specie di pazienza.
Sia come sia, sette giorni sono volati e per la prima volta dopo sedici anni, vado via da Taranto senza alcun pensiero di disprezzo dentro, solo comprensione, un po' di amarezza, come nel vedere la fotografia di una nonna che per senilità ha smesso di poterti parlare, ma negli occhi le leggi ancora tutto.

Buon martedì e nell'anno che ormai giunge vi auguro di poter raccogliere quanto abbiate finora seminato.
Sigla.

venerdì 26 dicembre 2014

Soundmagazine.it - Yamaliva - Uomini si nasce schiavi si muore

Le copertine, a volte, raccontano molto dei dischi che contengono e in questo caso un occhio proiettato su un mondo astratto fatto d’acqua di lacrime, di cielo, di valli, cascate e piume, o di qualunque altra cosa vi vediate che non vi ho visto io, sembra parlare della dimensione onirica in cui intendono proiettarvi gli Yamaliva con questo loro Uomini si nasce, schiavi si muore -

martedì 23 dicembre 2014

Pecore e Lupi - Ovvero la vera storia di Cappuccetto Rosso.

C’era una volta la piccola Cappuccetto rosso
che correndo verso casa della nonna a più non posso
dovea attraversar una selva oscura
che a chiunque nel percorrerla avrebbe fatto paura ...

Tutte le storie, come le conosciamo oggi, hanno origini in altre storie, in altre parole e la vera bellezza di queste origini è nel creare un immaginario immortale da cui poter attingere come se il quotidiano fosse da allora, fino a oggi, ancora immutato. 
L'ispirazione della nostra Pecore e lupi, rivisitazione in versi della fiaba di Cappuccetto Rosso, è quella scritta da Charles Perrault nei Racconti di Mamma Oca del 1697, ché a noi la Provvidenza non piace e nella fiaba originaria nessuno l'aveva prevista.

Non so se con questo piccolo prodotto creativo, partorito durante i miei anni milanesi e poi perfezionato anche con le illustrazioni e le musiche di mani sapienti e di amici caratterizzati da un'umanità strepitosa e da un'incredibile bravura, siamo riusciti in questo ossequio nei confronti di una storia immortale come quella dell'autore francese, ma potrebbe bastare un vostro sorriso e un vostro pensiero, anche fugace, a un'infanzia mai veramente abbandonata, per restituirci ogni minuto di divertimento trascorso nel realizzarlo. 
E, credetemi, c'è voluto davvero molto molto tempo per arrivare anche solo fin qui.

Io, Andrea De Bernardi e gli Etnia Supersantos vi auguriamo un buon Natale, questo è il nostro regalo per voi.
Buona visione e ricordate due cose: portate con voi sempre un asciugamano [cit.] e... se non avete testa, abbiate gambe!
Andrea Broggi



Pecore e Lupi
Testo e voce narrante
Andrea Broggi

Illustrazioni 
Andrea De Bernardi

Musiche ed effetti 
Etnia Supersantos

Ps. Si ringrazia il Centro Scalo Records di Bologna per le registrazioni e la sopportazione della nostra presenza! 

martedì 16 dicembre 2014

Soundmagazine.it - Mezzafemmina - Un giorno da leoni

Innanzi tutto partiamo dai fondamentali “… l’Italia è un paese da distruggere.”, perché questa frase tratta dall’ottimo film: La meglio gioventù; è quanto mi ha riportato alla mente, già dal primo ascolto, con i suoi contenuti attuali il disco Un giorno da leone – Controrecords 2014 - di Mezzafemmina, al secolo Gianluca Conte.

venerdì 12 dicembre 2014

Cul in aria #4 Ovvero: Scintille di scrittura creativa in cucina.

Waiting for Scaloppine al limone  

Un mese, che poi son trenta giorni, in questo caso, che diventano a loro volta settecentoventi ore, quarantatremiladuecento minuti e due milioni cinquecentonovantaduemila secondi e si direbbero sufficienti per capire.
E invece non lo sono abbastanza, ché certe cose non si capiscono, a volte si assimilano, più spesso, nell'abitudine, si dissipano, si distendono e basta.

Immobili come i deserti restano lì a mescolare polvere, terra, ad accumulare strati e a emanare calore di giorno, fresco di sera.
In silenzio, forse muti.

venerdì 5 dicembre 2014

Storizzamimimi #20

Quaranta oggi fa, all'età di sessant'anni, a causa di una grave forma di cirrosi epatica muore a Roma, Pietro Germi, regista,  sceneggiatore attore e produttore cinematografico italiano, premiato a vario titolo, spesso politicamente osteggiato, straordinario osservatore della miseria umana al punto da riuscire a comprendere quanta commedia vi sia anche nelle più tragiche delle condizioni.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...