Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

sabato 16 febbraio 2013

Soundmagazine.it - Là-bas - Là-bas

Quando ero ragazzo, non ricordo perché forse solo per amor d’aneddotica, mi raccontarono la storia di un operaio che era abituato ad accompagnare tutte le mattine la moglie alla stazione. Lì, dopo una abbraccio e un bacio, lei avrebbe preso il treno per andare a lavorare all’industria fuori città e lui dopo averla vista salire in carrozza sarebbe andato ad aprire la sua officina. Alla morte della moglie, che giunse all’improvviso a sconvolgere quell’affettuosa quotidianità, l’uomo rispose continuando tutte le mattine seguenti ad andare alla stazione a veder partire il treno delle 6.45, prima di recarsi ad aprire la sua officina.

Questa è una di quelle storie che una volta ascoltata viene dimenticata da tutti gli astanti anche da chi la racconta, almeno finché non accade qualcosa che la riporta in superficie e fa dire quel: “Mo’ ti dico ‘sta cosa”.
Ed è così che mi ricongiungo a Là-Bas, titolo del primo album ufficiale dell’omonimo gruppo nato nel 2004, uscito per i tipi di Lavorare Stanca una settimana fa, perché anche se la storia dell’operaio e di sua moglie non è parte dei suoi undici racconti, avrebbe potuto farne parte. A partire dalla copertina, infatti, con quell’acquerello in dissolvenza,  c’è un senso di tangibile malinconia vissuta, come un riportare indietro gli anni ai ricordi di relazioni sentimentali passate, come vedere con la stessa intensità di ieri una vecchia serie televisiva, o il fermo immagine di un film personale scattato da una fotografia.
Là-Bas è un disco dalle sonorità leggere, disincantate, è come la parola rimembranza, ma senza quel carico di silenziosa austerità, è un disco in cui la voce diventa rapidamente coro e la musica arriva morbida senza strappi elettrici, armonica senza confusione.
Anche se lo sguardo, qui, sembra essere al passato, nell’intimità non è mai passato nulla.
Buon ascolto.




Ps. Ringrazio Valentina e Soundmagazine per l'opportunità.

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