Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

lunedì 10 dicembre 2012

Jeff Smith - Bone

Autore:
Titolo originale:
Anno 2011
Pagine: 1339
Editore: Bao Publishing


"... - Ehi! Perché mi hai colpito?
- Siamo nel bel mezzo di una fuga! Controllati!
- Controllarmi?! Sono un mostro!  
I mostri non si controllano! 
E' alla base del concetto stesso.
- Beh farai meglio a provarci,
 o queste simpatiche creature non
ci aiuteranno a scappare da Kingodok...
... il quale, a proposito, sembra abbastanza
sconvolto dalla faccenda del braccio mozzato!
- Ho notato! Non gli è proprio passata, eh? ..."


Bone è uno di quei fumetti che trovi in serie, oppure come è capitato a me in un formato clamoroso, in edicola o dal fumettaro o in libreria e sottovalutandolo ti dici: "Ma figuriamoci se io mi ti avvicino libraccio del malaugurio, che costi pure una madonnadiddio - tuttominuscolo - di trentacinque euro". E te ne vai. 

E' uno di quei fumetti che trovi di rado a casa degli amici e, soprattutto, che di rado ne trovi in giro una copia, perché di solito è abbastanza ingombrante da essere messo nello scaffale a riempirlo, in modo da dar l'impressione di avere una collezione di libri importante. 
E' uno di quei libri che poi quando te lo ritrovi tra le mani e lo soppesi e cominci a sfogliarlo ti dici: "Però guarda qua la mappa, strano che con un tratto topografico così ganzo, poi mi faccia 'sti disegnini" e fai la faccia da cretino col sorriso storto di chi ha capito tutto.

Invece non ci hai capito un cazzo. E lo scoprirai, magari dopo venti o duecento o cinquecento pagine, ma arrivi a un punto e la smorfietta da interdetto dall'intelligenza la perdi. Ché sei tutto palpitazioni e vocina piccola, tenera, di quando sei innamorato e parli con la creatura che ami e gli occhi sono lì lì per gocciolare e quando ridi, lo fai di gusto e smetti solo per la curiosità di continuare a leggere, con ancora la stampa delle rughe più belle a solcare la pelle.
In mille e trecento e rotte pagine, Jeff Smith, disegna un mondo con storie, miti, favole, biografie e barzellette, un mondo popolato da esseri umani e piccolo popolo ed esseri magici e felini giganti e immaginifiche bestie feroci e tu che ne sei lettore e sei in mezzo a tutta questa meraviglia di fantasia in narrazione, sei a metà tra lo spaesato e l'attonito e sei lì che a ogni pagina perdi un anno e ringiovanisci e ti chiedi perché sei stato così scemo a non leggerlo prima. 
Bone è un capolavoro in cui il ritmo, la scelta stilistica, il tratto del disegno, la sceneggiatura, la punteggiatura, i personaggi, ogni cosa, è il prodotto creativo di quello che tu vorresti riuscire a ottenere, se avessi in mente di scrivere una fiaba epica che nemmeno una società come la nostra, capace di dimenticare tutto quello che fa nell'istante successivo in cui l'ha fatto, sarebbe in grado di intaccare nella sua bellezza maestosa.
Bone, è uno di quei fumetti che smetti di chiamare fumetto per paura di minimizzarlo e che quando arrivi all'ultima pagina e "... tutto è bene quel che finisce bene", tu lo chiudi e sogni di risvegliarti che hai di nuovo dieci anni per poter vivere tutto il resto della tua vita con quello che hai letto a riscaldarti dentro.
Buona, immensamente buona, lettura!

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