Forse non essenzialmente io, ma io

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Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

domenica 13 maggio 2012

William Thackeray - Le terribili avventure del Maggiore Gahagan

Titolo originale: The tremendous adventures of Major Gahagan
Autore: William Makepeace Thackeray
Anno 1993
Edizioni Passigli
Pagine 144
"... 
ARTOTROGO
Dunque: in Cilicia sono centocinquanta,
cento a Scitolatronia, trenta a
Sardi, Macedoni sessanta.
Quelli che tu hai liquidato in un solo giorno.
PIRGOPOLINICE
E la somma qual è?
ARTOTROGO
Settemila.
PIRGOPOLINICE
Sì, dev'essere così. I conti li tieni benissimo.
ARTOTROGO
E nota che non ci ho nulla di scritto,

tutto a memoria, io."
Plauto - Miles Gloriosus Atto I

Essendo March of the Guards to Finchley di William Hogart la copertina del libro in questione e non avendo trovato nient'altro che potesse andar bene, ho optato per questa scelta, mettere direttamente il quadro.
Che poi ogni volta che vedo l'Union Jack e delle giubbe rosse non posso resistere dal suonarmi in testa la marcia dei granatieri britannici.
Ok, lo ammetto, non ho bisogno di alcuno spunto specifico, anzi è assai probabile che se sentite fischiettarne il motivetto, mentre passeggiate per città (una qualunque città), l'esecutore sia io. Diversamente, qualora fosse un altro, prendetene nome, cognome e indirizzo, che voglio conoscerlo!

Ma torniamo al libro, anzi veniamo al libro, che ancora non mi ci sono nemmeno avvicinato.
Ne "Le terribili avventure del Maggiore Gahagan", l'autore del più famoso e soprattutto magnifico "Le memorie di Barry Lindon" si cimenta in un riadattamento in Io-narrante del Miles gloriosus plautino, ambientando in India la scena e in epoca napoleonica il tempo. 
Esilarante pastiche, viene definito in quarta di copertina. Alla fine della lettura anche io ho trovato un breve modo per descriverlo: mortalmente noioso. 
Praticamente sarebbero bastate le prime venticinque pagine per esprimere, almeno senza ridondanza, la stessa divertita osservazione della vanagloria, incarnata da un ufficiale britannico. Divertita per l'autore, ché io credo di non aver nemmeno mai sorriso una volta durante tutta la brevissima lettura.
Mi si dirà che è colpa della sottigliezza dello humour inglese, anche se spesso l'ho apprezzato altrove, o, più in generale, mi si dirà che è colpa del cambio dei tempi e con loro della risata, o sarà che: "... arruolati dicevano, vedrai il mondo dicevano" e io avrei tanto preferito essere a pesca!
Buona lettura...

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