Forse non essenzialmente io, ma io

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Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
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sabato 6 febbraio 2010

Oscar Wilde - Il ritratto di Dorian Gray

Titolo originale: The picture of Dorian Gray
Autore: Oscar Wilde
Anno 1991
Edizione: I Classici Universale Economica Feltrinelli
Pagine: 261

Dato che il prefatore è il sig. Busi, comincio con l'elogiare lui, complimentandomi per lo spirito sagace con cui apre queste voluttuose e un pò depravate (almeno nell'innalzamento smodato dei costumi dediti al piacere) pagine.

E' impossibile non conoscere questo libro, ciò che rappresenta nel mondo della letteratura o cosa ne resta (potrei dire ahilui) nel vivido ricordo dei suoi lettori. Quel che non sapevo, invece prima di leggerlo, è che la maggior parte degli aforismi di Wilde son estrapolati da questo testo. Il quale testo, è senza dubbio la più degna conclusione della mia personalissima trilogia del doppio, in cui Il Visconte dimezzato di Calvino e Il dottor Jekyll e Mr. Hyde di Stevenson sono stati predecessori.

Trovo inutile soffermarmi realmente sulla trama, o operare una critica, soprattutto per il fatto che il palinsesto librario è zeppo di simili digressioni, certamente più preparate di quanto possa essere io sull'argomento. Lascerò tuttavia un appunto per tutti i futuri lettori.
Per leggere Wilde e soprattutto questo suo libro, che con naturale scorrevolezza tratteggia i caratteri del Dandysmo (per più accurate voglie di conoscenza rivolgersi al De profundis), bisogna aver l'intelligenza di capire i motivi che lo sorreggono, le riflessioni che lo plasmano e il quadro sociale che lo genera. Senza questo approccio, senza questa attenzione, il ritratto di Dorian Gray, apparirà un libro dal pensiero giovane (figo lo chiamerebbero banalizzandolo i giovani lettori moderni) e occulterà al lettore non solo i suoi angoli bui, ma anche il suo brillante nucleo.

Buona lettura.

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